''SVENDUTA L'ITALIA'', LEGALE
DENUNCIA MONTI E NAPOLITANO
Giorgio Napolitano e Mario Monti
di Roberto Santilli
L'AQUILA - Lo scorso 2 aprile ha denunciato alla procura della Repubblica presso il tribunale di Cagliari il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, i ministri, i membri del Parlamento e altre persone "eventualmente coinvolte nei reati" dei quali li ritiene colpevoli. Li ha denunciati seguendo le indicazioni di un documento da lei stessa stilato. Paola Musu, avvocato sardo con studio legale tributario a Cagliari, si è messa ufficialmente contro i "poteri forti". I reati della denuncia contro Giorgio Napolitano, Mario Monti e gli altri sono gravissimi: "attentato contro l'integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato", "associazioni sovversive", "attentato contro la Costituzione dello Stato", "usurpazione di potere politico", "attentato contro gli organi costituzionali", "attentato contro i diritti politici del cittadino", "cospirazione politica mediante accordo", "cospirazione politica mediante associazione". La stessa denuncia, aggiornando e completando ciò che a suo modo di vedere mancava nel supporto legale, è stata inoltrata dal giornalista Paolo Barnard sulla scia del summit su euro, crisi, golpe finanziario in Europa e Modern money theory di Rimini del 24-26 febbraio scorsi. In Italia, gli appelli della Musu e di Barnard affinché gli italiani facciano la stessa cosa, denuncino cioè "i responsabili del golpe finanziario che sta smantellando l'Europa", sono stati raccolti da diverse centinaia di persone nel Paese, che hanno scelto entrambi i documenti necessari alla denuncia. AbruzzoWeb ha intervistato l'avvocato Musu, alla prima uscita ufficiale sulla stampa. Avvocato Musu, il suo gesto, se non fosse per il supporto legale allegato, sarebbe a dir poco clamoroso. Sono nata libera, ho vissuto da libera, ho fatto scelte da persona libera. Nell’arco degli ultimi vent’anni tutta un’intera classe politica, con metodo scientifico ha distrutto l’economia italiana e con essa tutto quello che pezzo per pezzo io, come tanti italiani, ho costruito con sacrificio. Ogni parola nella denuncia è stata profondamente sofferta, in quanto in ogni parola mi sono passati davanti anni di sudore, di studio, che rischiano di essere vanificati dalla cieca follia di queste persone. Tutto questo in una terra già segnata dalla crisi economica. La sua Sardegna, da cui in molti vanno via. Anch’io pensato di andarmene via, ma la verità è che anche andare via è praticamente impossibile perché hanno fatto il deserto intorno. Questa, poi, è la mia, la nostra terra. Non siamo noi a dovercene andare. Riesce a dire in poche parole perché ha deciso di intraprendere la strada della denuncia? Ci sono uomini e ragazzi che anni fa sono morti per consegnarci la libertà e la democrazia di cui abbiamo goduto per anni, prima che la classe politica degli ultimi vent’anni ce ne privasse. Ma la libertà e la democrazia non sono mai scontate, vanno meritate e difese. Chi può e chi sa ha il sacrosanto dovere morale di difenderle e lo deve fare ora, domani sarà troppo tardi. Quand’è che le è scattata l’ultima molla in questo percorso? Nel luglio 2011, quando è crollata la Borsa. Era evidente che quello che stava accadendo andava ben al di là delle favole sui cicli economici. Da lì ho cercato di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, dalla privatizzazione di banche ed enti pubblici e soprattutto della Banca d’Italia, alla secretazione degli atti in materia di politica monetaria e di finanza con il decreto ministeriale numero 561 del 13 ottobre 1995, per finire con l’ingresso nell’euro e la cessione completa della sovranità monetaria ed economica. Praticamente un suicidio del Paese. In particolare, nel 1995 viene posto il segreto su “atti, studi, analisi, proposte e relazioni che riguardano la posizione italiana nell’ambito degli accordi internazionali sulla politica monetaria(…)”, “ atti preparatori del Consiglio della Comunità europea”, “atti preparatori dei negoziati della Comunità europea(…)”, “atti relativi a studi, indagini, analisi, relazioni, proposte, programmi, elaborazioni e comunicazioni( …) sulla struttura e sull’andamento dei mercati finanziari e valutari (…) (articoli 2 e 3 del Decreto Ministeriale numero 561 del 1995). In pratica, tutti gli atti che hanno portato alla consegna della nostra moneta, e con essa del Paese, a poteri e istituzioni oligarche extranazionali, in perfetto contrasto con la nostra Carta costituzionale. Questa crisi economica è stata creata da quei poteri e da quei poteri è ora alimentata. Non passerà un anno e mezzo e qui sarà il deserto. Perché secondo lei? A mettere insieme le condotte di politica economica adottate in Italia negli ultimi 10, 15 anni almeno, anche una persona dotata di solo buon senso e priva dei rudimenti di economia non potrebbe che pensare che tutti quelli che si sono alternati nelle varie legislature fossero completamente ciechi o folli, perché hanno fatto tutto e il contrario di tutto quello che si sarebbe dovuto fare per alimentare la crescita economica o comunque preservare la nostra economia. Una domanda ricorrente è: ma che vantaggio ne possono trarre dal ridurre le persone alla fame? La mia risposta è molto semplice: che vantaggio poteva avere Hitler a rinchiudere milioni di ebrei nei campi di sterminio? La risposta è solo una, si chiama “potere”, quello vero, dato dalla consapevolezza, che poi diventa certezza, di avere il potere di vita e di morte su una persona. Moltiplicate questa sensazione per milioni di persone e otterrete la risposta. Ha in mente quale o quali debbano essere i prossimi passi? La mia speranza è che quelle che io chiamo “le anime dei giusti” possano riuscire a unirsi per guidare il popolo a riprendersi democraticamente quello che con l’inganno gli è stato sottratto, ossia la propria sovranità e con essa quella democrazia che, come ho già detto, altri, con il loro sacrificio, ci hanno consegnato. È chiaro che questo può essere possibile solo se, nel pur breve tempo che si ha a disposizione, si riescono a mettere insieme le teste e i cuori per raggiungere quei numeri che consentirebbero in Parlamento, alle prossime elezioni, di restituire l’Italia agli Italiani. |
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